IL CASO DELLA TEIERA MALRIPOSTA
UNA SFIDA FALLITA AD UN ENIGMA DI ANTICA ASTRONOMIA
di Zecharia Sitchin
Sono stato gradevolmente sorpreso nell?incontrare un vecchio
amico: la colorata copertina della prima edizione del mio primo
libro The 12th Planet
(Il dodicesimo pianeta,
1976), riprodotta nel numero dell?aprile 2000 di Sky
& Telescope. La foto è stata fornita dall?astronomo
E.C. Krupp per il suo articolo ?Lost Worlds? (Mondi perduti) a
proposito delle fraintese predizioni dei funesti destini planetari
(come quello del 5/5 2000).
Quasi una pagina è poi dedicata ad un ?differente malinteso
astronomico? ? ?i libri di Zecharia Sitchin in merito ad antichi
coloni spaziali provenienti da un perduto ?dodicesimo pianeta? che
in passato invase violentemente il nostro sistema solare?.
Ammettendo (o lamentandosi?) che ?ingenui lettori siano persuasi da
Sitchin che le tradizioni dell?antica terra Sumerica convalidino
questa ricostruzione non ortodossa della storia del sistema solare?,
l?articolo suggerisce in una didascalia a lato (vedi la
riproduzione) che ?il caso di Sitchin trae origine da un sigillo
cilindrico accadico del terzo millennio prima di Cristo; una parte
di esso mette in evidenza una stella a sei punte circondata da
undici punti di varia grandezza; Sitchin giudica che la stella
simboleggia il Sole e che gli elementi più piccoli sono presunti
pianeti, incluso il perduto dodicesimo mondo.?
L?imbarazzante antica
rappresentazione
La mia inclusione in un articolo a proposito delle fraintese
predizioni del destino (in cui non mi sono impegnato ? e questo non
è il solo travisamento nell?articolo) è stata così una scusa per
contrastare l?imbarazzante rappresentazione sul sigillo cilindrico
VA/243 che avevo trovato al Vorderasiatisches
Museum di Berlino (poi Berlino Est). Su questo sigillo,
così come su molti altri, la ?scena mitologica? è decorata con
simboli celesti ? in questo caso, ho suggerito, mostrando il Sole
circondato da tutti i pianeti che conosciamo oggi, più la Luna e un
pianeta in più transitante fra Marte e Giove, il pianeta chiamato
NIBIRU dai Sumeri (vedi prima
figura a fianco, NdT).
La rappresentazione e la mia interpretazione hanno per questo
imbarazzato gli astronomi per l?ultimo quarto di secolo, poiché non
soltanto non è possibile per i popoli antichi aver conosciuto i
pianeti dopo Saturno, ma non è possibile dire nulla a proposito di
un ulteriore pianeta ancora non ammesso come ?pianeta sconosciuto?.
La mia spiegazione fu che quella conoscenza fu fornita dagli
Anunnaki (?Coloro
che dalla Dimora Celeste vennero sulla Terra?) ? visitatori
Extraterrestri sulla Terra ? è addirittura un più grande anatema
all?establishment scientifico.
Cosa fare allora con il sigillo cilindrico VA/243? Esiste, è
autentico, è vecchio almeno 4500 anni, se non si accetta
l?interpretazione di Sitchin ? allora cosa?
La ?Teiera? del Sagittario
Così ora, un quarto di secolo dopo che The
12th planet (Il dodicesimo pianeta) fu
pubblicato, l?articolo di Sky & Telescope arriva in soccorso. Il
testo a margine e le sue due illustrazioni offrono un?alternativa.
Quella sulla destra dà ad intendere di mostrare la mia
interpretazione del sigillo ? a colori, ma comodamente omettendo
il pianeta chiave fra Marte e Giove ? L?altra mostra come i
?puntini? attorno all?oggetto centrale possono essere connessi ad
?assomigliare approssimativamente alla Teiera del Sagittario?:
La soluzione all?imbarazzante enigma della conoscenza antica,
come affermato nella didascalia dell?articolo, è questa: La
descrizione pittorica ?potrebbe rappresentare facilmente un pianeta
luminoso ? come è Giove ? in mezzo a stelle familiari; infatti, la
disposizione attorno all?oggetto simile ad una stella, assomiglia
press?a poco alla Teiera del Sagittario?.
E così, se l?oggetto centrale non è il Sole ma Giove (con cui
gli antichi avevano familiarità) e gli oggetti circostanti non
pianeti ma le stelle del Sagittario (con cui gli antichi avevano
familiarità) ? gli Extraterrestri di Sitchin e Nibiru non sono
necessari.
Una teoria abile - ma basata su una teiera malriposta?
Una somiglianza approssimativa
Il Sagittario, una delle costellazioni zodiacali (ancor prima
Sumera) fu chiamata PA.BIL (Il Difensore) da loro e fu rappresentata
in antichità come un Arciere, un nome ed un?illustrazione mantenuti
fino ad oggi. Ma alcuni astronomi moderni (mentre bevevano un tè del
pomeriggio?) hanno deciso che la parte centrale del Sagittario
assomiglia ad una teiera:
Un ?beccuccio? formato formato connettendo le stelle Al Nasi, Kaus
Media e Kaus Australis (le stelle gamma, delta ed epsilon della
costellazione);
Un ?manico? formato dalle stelle designate come zeta (Ascella), tau,
sigma (Nunki) e phi; ed un ?coperchio? indicato da Kaus Borealis
(designato lambda).
Quando queste otto stelle sono connesse da linee immaginarie, una
?teiera? sembra emergere (vedi
ultima figura a fianco, NdT).
Bel tentativo - Ma un tentativo
impossibile
Uno non ha bisogno di essere un astronomo per vedere che la ?teiera?
imposta sull?antica rappresentazione (l?illustrazione di sinistra
della rivista) è lontana dall?essere simile a quella celeste.
Ma uno potrebbe dover essere un astronomo per rendersi conto che la
soluzione offerta non è soltanto improbabile ? è
impossibile: Giove si muove attorno al Sole sull?eclittica
(il piano delle orbite planetarie attorno al Sole); non si abbassa
mai abbastanza nei cieli meridionali da apparire in
mezzo (parole della rivista) alla Teiera!
L?illustrazione del Sagittario che mostra la ?Teiera? indica
anche la traccia eclittica, in cui Giove si muove. E NON POSSONO
DUNQUE MAI INCONTRARSI!
Giove, una volta ogni 12 anni circa, graffia la sporgenza più
settentrionale del Sagittario; ma non arriva mai neanche vicino (in
termini astronomici) alla Teiera, e non potrebbe MAI essere stato
osservato "nel mezzo" della Teiera.
E così, persino dopo un quarto di secolo, "il malinteso di
Sitchin" continua a porsi.
© Z. Sitchin
giugno 2000
Traduzione di Luca Scantamburlo (12 dicembre 2007) su
permesso scritto di Zecharia Sitchin. © Z. Sitchin.

FONTE ORIGINALE:
http://www.sitchin.com/teapot.htm
The Case of the Misplaced Teapot
A Failed Challenge To An Enigma
of Ancient Astronomy
by Zecharia Sitchin:
