CONTATTO EXTRATERRESTRE?
LA RICERCA DI SEGNALI RADIO E.T.
FRA INGANNI, SATIRA E DISINFORMAZIONE
UN
RECENTE ARTICOLO DI SATIRA ALIMENTA
FALSE SPERANZE SULLA RICEZIONE DI SEGNALI RADIO
EXTRATERRESTRI:
LA SMENTITA UFFICIALE DELLO SCIENZIATO STATUNITENSE DA ME
INTERPELLATO
di Luca Scantamburlo
CONTATTO RADIO
EXTRATERRESTRE?
UNA FALSA NOTIZIA DIFFUSA A MARZO 2015
Recentemente - verso la fine di marzo 2015 - un sito d'oltreoceano
ha rilasciato una presunta notizia che sarebbe stata davvero
clamorosa, se si fosse rivelata autentica (ma così non è stato):
degli scienziati americani avrebbero intercettato e decodificato un
segnale radio di probabile origine extraterrestre, proveniente dallo
Spazio. Il sito che ha pubblicato la notizia è il World
News Daily Report. Sembra un titolo di un sito serio e
professionale dedicato all'informazione. Il titolo della notizia
datata 23 marzo 2015, è chiaro: <<University
of
California Scientists Confirm Reception of Extraterrestrial Radio
Signal>>. L'autrice è una certa Barbara Johnson.
L'articolo parla di un team di ricerca costituito da astrofisici
legati all'Università di Berkeley in California, i quali sarebbero
convinti di aver intercettato con il radiotelescopio di Arecibo di
Puerto Rico, un messaggio radio di probabile origine aliena.
Tuttavia la notizia - come vedremo in seguito - è totalmente
destituita di fondamento ma essa - purtroppo - ha tratto in inganno
più di qualcuno ed ha alimentato false speranze.
LA PRESUNTA
NEWS RIPRESA DAL CENTRO UFOLOGICO NAZIONALE,
SEPPUR MESSA IN DUBBIO
Ho appreso la notizia leggendo le news
del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) italiano, sul portale
on-line della associazione medesima, portale costantemente
aggiornato e quasi sempre capace di proporre interessanti dibattiti
e notizie rilevanti in merito alla ricerca spaziale,
paleoastronautica ed ufologica (UFO
News, rassegna stampa Webmagazine a cura del Centro
Ufologico Nazionale, info: www.centroufologiconazionale.net).
Ricostruisco ora i fatti: I gestori del sito Web del CUN - che
curano le UFO news -
riprendono la sensazionale notizia pochi giorni dopo la
pubblicazione (la commentano il 30 marzo 2015) ma ponendo subito in
dubbio la cosa, anche se non escludono a priori che possa avere
qualche fondamento di verità (leggendo le righe del loro commento è
presente il sospetto che possa trattarsi di uno scherzo, in quanto
parlano della possibilità di un "pesce d'aprile" architettato con
alcuni giorni di anticipo).
Nondimeno resta il fatto che il contenuto e lo stile dell'articolo
scritto in lingua inglese, hanno una parvenza di estrema serietà e
professionalità, se i curatori del portale del CUN (od il loro
Webmaster che si occupa della rassegna stampa) ammettono che <<La notizia molto dettagliata
non sembrerebbe una bufala>>. Restano comunque
interdetti, sospendendo saggiamente il giudizio: rilevano infatti
che pochi ne parlano, nella Rete: solo il blog del giornalista
Flavio Vanetti del Corriere
della Sera sembra aver aperto un dibattito in proposito.
Con tempestività già il giorno successivo - il 31 marzo 2015 - la
rubrica di news del
CUN smentisce il tutto, chiarendo la cosa definitivamente a
beneficio del pubblico: si sarebbe trattato - a dire degli esponenti
del CUN - di un "pesce d'aprile" giocato sulla SETI (Ricerca di
Vita Extraterrestre, Search For
Extraterrestrial Intelligence) [1], affermano. Ma è
davvero questa la spiegazione di quanto successo o il tutto
merita una riflessione più articolata?
INTERPELLATO LO SCIENZIATO
AMERICANO CITATO NEL PRESUNTO ARTICOLO: LA SUA CORTESE RISPOSTA
E SMENTITA: SI TRATTA DI UNA BURLA,
"NO E.T., MI
DISPIACE"
Mentre il sito del CUN aveva già smentito l'indomani stesso, io mi
sono adoperato per andare in fondo alla questione con un
approccio diverso. Dapprima ho deciso di interpellare direttamente
lo scienziato americano citato nello scritto - il professor Dan
Werthimer - con una e-mail ad egli indirizzata, e
successivamente - ricevuta la sua cortese risposta in data 31 marzo
2015, a poche ore di distanza dalla mia lettera di posta elettronica
- ho consultato il disclaimer del
sito World
News Daily Report, anche sulla base delle parole del
professor Dan Werthimer. La rapida, cordiale e concisa risposta
dello scienziato statunitense non lascia spazio ai dubbi. La riporto
qui di seguito per i miei lettori (ho spiegato al professore che
l'avrei usata per un articolo sul mio sito, come sua "posizione
ufficiale" in merito):
From: Dan Werthimer
To: info <info@angelismarriti.it>
Delivered-To: info@angelismarriti.it - Received: 31 Mar 2015
23:55:08
<<hi luca, this story is a
hoax. every sentence is made up,
and every "news" story on that web site is fake,
including the author's bio. they never contacted us.
no ET. sorry.
best wishes,
dan>>.
Dan Werthimer
Berkeley SETI Research Center
University of California
Il professor Werthimer mi spiega - dispiaciuto - che non sono mai
stati contattati dal sito in questione, e che la storia è solo una
burla (un inganno). Nessun E.T., dunque, per il momento. Ricordo che
il professor Dan Werthimer è Direttore del Berkeley SETI Research Center
presso l'Università della California, e lo scorso 21 maggio 2014 si
era già rivolto con un discorso al Comitato
sulla
Scienza, lo Spazio e la Tecnologia rispondendo ad un invito
ricevuto dalla Camera dei Rappresentanti del Congresso americano,
per parlare a proposito della ricerca della esistenza di evolute
civiltà extraterrestri nel cosmo, nell'ambito del programma SETI.
Nella sua lettera spedita alla mia attenzione il professor D.
Werthimer aggiunge un dettaglio in merito ai contenuti del sito in
questione: ogni presunta notizia su quel sito (World
News Daily Report) sarebbe
fabbricata
ad arte. Ebbene, consultando il disclaimer
ufficiale del sito worldnewsdailyreport.com, apprendiamo che i
contenuti degli articoli del sito stesso (in breve WNDR) -
pubblicati a scopo di informazione ed intrattenimento - sarebbero di
natura satirica e fittizia. E che ogni riferimento a persone viventi
o morte, o non morte, è solo un "miracolo". Evidente l'ironia. In
poche parole quell'articolo è stato congegnato accuratamente per
sembrare autentico, ed inserito in un contesto di notizie
sensazionali, un ricco contenitore di news
capaci di stupire il pubblico, ma a puro scopo di divertimento.
Pertanto a mio parere non si tratterebbe di un "pesce d'aprile" ma
di un qualcosa di diverso: un malinteso od equivoco generato dalla
errata lettura del contesto in cui la notizia era calata. La Rete ed
i suoi strumenti danno la possibilità al giorno d'oggi di fabbricare
notizie che sembrano reali, pubblicabili su siti Web dotati di veste
grafica e titoli dalla parvenza di professionalità, in una sorta di
mimesi rispetto al vero giornalismo. Fra l'altro, nelle mie domande
poste al professor Werthimer, gli chiedevo non solo di confermare o
smentire il tutto qualora si fosse trattato di una burla, ma mi
chiedevo anche se egli ed i suoi colleghi - qualora la notizia
invece fosse stata autentica - avessero seguito un qualche SETI Post
Detection Protocol
(per riferimenti al riguardo, si legga ad esempio Roberto
Pinotti
nell'appendice IV del suo saggio
UFO Top Secret (Bompiani, RCS, 1995); gli chiedevo fra le
altre cose se essi fossero stati avvicinati dai militari e dalla
NASA, o da qualche altra agenzia federale, come sarebbe lecito
attendersi. Infatti trovo che sia impensabile che quotati addetti ai
lavori della ricerca astronomica annuncino pubblicamente una tale
importante notizia (quale il contatto radio con una ipotetica
civiltà extraterrestre) senza aver attivato un qualcosa di analogo
al Protocollo di Post Detection,
che impegna gli scienziati ad informare tutti i colleghi del mondo
attraverso, ad esempio, l'Ufficio Centrale Astronomico Telegrammi
dell'Unione Astronomica Internazionale; protocollo che impegnerebbe
ad informare anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, come
è naturale pensare. Pertanto il fatto che la presunta notizia del
contatto non fosse rimbalzata o commentata presso comunità
scientifiche ed astronomiche in particolare - da cui qualche
indiscrezione verso l'esterno sarebbe potuta filtrare - era già un
sufficiente indizio di scarsa credibilità ed attendibilità.
RIFLESSIONI SULL'OGGI
E SUL DOMANI
La credibilità e le credenziali giocano un ruolo fondamentale, ma
siccome gli stessi più quotati mass media degli ultimi anni hanno
dimostrato con i loro articoli e commenti che tali credenziali non
sono una sufficiente garanzia per sfornare o commentare notizie vere
e corrispondenti alla verità storica contemporanea al di là di ogni
ragionevole dubbio (ad esempio si consideri il Disastro delle
Torri Gemelle a NYC e l'attacco al Pentagono americano, e
le ombre che si allungano sulla verità occulta che si celerebbe
dietro tali "attacchi terroristici", e le presunte armi di
distruzione di massa - mai trovate - dell'Iraq di Saddam Hussein,
casus belli per la seconda Guerra nel Golfo), c'è da chiedersi come
facciamo oggi - noi cittadini del XXI secolo e utenti della Rete
Internet - a discriminare il vero dal falso in una società così
"liquida" e "veloce", ove tutto corre e si accavalla, dove tutto
stordisce per l'estremo sensazionalismo, senza avere il tempo di
riflettere a dovere e metabolizzare gli epocali cambiamenti sociali,
politici, economici e tecnico-scientiici che caratterizzano questi
ultimi anni.
Dove in effetti le cose e gli avvenimenti storici accadono sotto i
nostri occhi ed anche lontano da essi, e dove gli eventi stanno
diventando sempre più cruciali nel corso della Storia
recente, sempre più accelerata. Tuttavia la percezione di tali
eventi è soffocata da un eccesso di stimoli, immagini, video e
chiacchierio dei social network,
dei forum di discussione. Quest'ultimi - che sono stati e possono
ancora essere ottime palestre del pensiero, oltre che straordinari
sistemi di comunicazione capaci di far interagire persone diverse,
lontanissime per cultura e luogo geografico di provenienza, ma con
interessi in comune e voglia di condivisione e confronto - a mio
avviso dovrebbero dare spazio anche e soprattutto a quale ruolo oggi
abbia il pubblico di fronte alle notizie, di fronte alle grandi
aspettative di cambiamento e di volontà di disclosure
nel campo della ricerca ufologica e della visita extraterreste. Come
possiamo imparare a difenderci dall'ingannno, dalla disinformazione
e dalle nostre stesse debolezze e carenze interpretative e di
analisi, che ci rendono facilmente manipolabili?
Stiamo diventando una società troppo frammentata ed atomizzata,
priva - a mio avviso - di una classe dirigente che abbia come
orizzonte il bene comune (non inteso solo in senso economico),
capace di una riflessione a 360 gradi sulle cose, ed incapace di
riflettere con calma su se stessa e sulle modalità di acquisizione
della conoscenza e della informazione, e sempre più in difficoltà
nel porre la giusta domanda di fronte agli accadimenti, e di
leggerli nel contesto più appropriato e corretto possibile.
Il pubblico, mai come oggi in grado di accedere in pochi minuti alla
vasta conoscenza umana (sia umanistica sia tecnico-scientifica),
paradossalmente è più a rischio di cecità rispetto a decenni
addietro, quando la Rete ancora esisteva solo a livello militare
(Arpanet), a scopi di sopravvivenza in caso di Olocausto nucleare
causato da uno scontro fra potenze atomiche avverse. La Rete - da
straordinario strumento ed accesso alla cultura ed al sapere, ed al
servizio contro la censura e le dittature - non è più solo ambiente
di comunicazione e strumento di socializzazione, ma è un fattore che
sta mutando la società ed i suoi membri a livello ontologico. Stiamo
allargando i nostri orizzonti ma al contempo stiamo perdendo la
capacità critica, di presa di distanza, di pausa e di lettura
delle cose da più prospettive. Forte è il mio timore di una
regressione a livello sociale che è già visibile: non solo le nuove
generazioni di nativi digitali mostrano un pensiero ed un linguaggio
dalla sintassi sempre più frammentata e povera, ma ci stiamo anche
anestetizzando a livello emotivo; stiamo perdendo il contatto con
l'educazione sentimentale, con la realtà della strada e degli spazi
sociali, relazionali sotto l'aspetto fisico, in favore sempre più di
una vita virtuale che corre solo sulle pagine del Web, dei forum e
dei social network, dove le verità più eclatanti si affermano un
giorno, e si smentiscono con la stessa facilità il giorno
successivo. Dove le emozioni di massa vengono gestite e pilotate
dall'alto attraverso nuovi canali e nuovi sistemi, ed a volte
inconsciamente proprio dal pubblico stesso, che sale e scende
emotivamente in brevissimo tempo proprio come sulle montagne russe,
in una sorta di eccitazione frenetica e totalizzante, e successiva
delusione e frustrazione collettiva. E, cosa ancora più
importante, stiamo perdendo il valore della testimonianza umana,
come già denunciato a suo tempo dal noto teologo e demonologo
Monsignor Corrado Balducci,
che tanta energia e tempo spese negli ultimi anni della sua vita per
perorare la causa della rivelazione della presenza e visita
extraterrestre sulla Terra.
Anche ammesso e non concesso che in futuro vi sarà un annuncio
ufficiale di un contatto extraterrestre - davvero epocale e
copernicano per le rivoluzionarie implicazioni dal punto
di vista sociale, politico e scientifico - non potrà non serpeggiare
il dubbio presso taluni di noi che possa trattarsi di una
notizia non autentica, di una bufala, di una menzogna delle Autorità
politiche o religiose, oppure di uno scherzo congegnato ad arte, o
di una trovata pubblicitaria o televisiva, o ancora peggio di una
strumentalizzazione delle emozioni ed aspettative della opinione
pubblica mondiale, per vanto politico o per conquistare voti o
simpatie o credi ideologici, o per indirizzare l'economia e la
società verso particolari modelli di ingegneria sociale stabiliti a
tavolino.
Alla fine ancora una volta l'unica vittima sarà la verità,
sacrificata sull'altare di una concezione tecnocratica che reifica
lo spirito umano, e lo incatena a bisogni materiali, e rende il
pubblico non un insieme di cittadini responsabili ed attenti e
vigili (come si augurava il Presidente americano Eisenhower alla
chiusura del suo ultimo mandato), ma solo una massa di consumatori
passivi, schiavi di mode e modelli, e del conformismo più becero,
prigionieri di un eterno presente e del proprio tempo scandito dagli
impegni sempre più assillanti di un mondo che impone un modello
professionale di precariato perenne, senza sicurezze, senza
posizioni fisse, senza un ruolo definito a livello sociale e
lavorativo. Tutti ostaggi di un presente minaccioso e privo di
speranze, e di un futuro che non lascerà più nemmeno il diritto
o la possibilità di sciopero dei lavoratori, senza rischiare una
ritorsione o il licenziamento (cosa già denunciata con coraggio anni
fa su YouTube da un dichiarato ex agente dei Servizi segreti
italiani, che - a volto oscurato e con voce cammuffata - ha
giustamente sottolineato che al giorno d'oggi talvolta il
futile costa meno del necessario per vivere, e la cosa sembra
propria sia stata pianificata a tavolino decenni addietro).
Per tornare alla falsa notizia (in realtà un contenuto satirico) del
contatto radio extraterrestre di cui sopra, gli ufologi dovranno ben
presto porsi con più forza la questione del rapporto fra inquirenti
e giornalisti da una parte, ed il pubblico dall'altra, rispetto alla
realtà del cover-up, della
ricerca radioastronomica di frontiera ed ufologica, anche alla luce
del crescente utilizzo di droni in campo commerciale che si staglia
all'orizzonte: dall'attuale uso esclusivamente militare e
tecnico-scientifico (per controlllare tubi sottomarini o in aree
desertiche), ben presto l'uso dei droni porterà ad un tale
affollamento nei cieli di tutto il mondo (a bassa quota come a
media), che probabilmente la ricerca ufologica muterà tematiche
centrali di indagine, strumenti, metodologie e forse la sua stessa
identità e finalità associativa. Diventando forse quello che si
augurava il console Alberto Perego.
Per questo secondo me la vera questione in merito alla presenza ed
alla visita extraterrestre nel nostro passato e nel nostro presente
- un gradino oltre la difficile e passiva ricerca radio SETI, pur
utile - è la nostra identità e crescita come specie vivente
intelligente; si tratta del nostro ruolo e del nostro
interrogarci su come affrontiamo le sfide della modernità, su
come reagiamo a livello sociale di fronte alle notizie, e su come
possiamo distinguere il vero dal falso per poter crescere come
individui e come civiltà umana, ed uscire dalla finestra di
autodistruzione ambientale, depauperimento delle risorse naturali e
di progressivo inbarbarimento sociale in cui stiamo attualmente
scivolando, o meglio quasi precipitando.
Se sacrificheremo - come sono persuaso che stiamo facendo
disgraziatamente oggi - i nostri valori umani per aspirare ad una
società tecnocratica dove la riflessione, lo spazio intimo privato,
l'importanza dell'individuo e della sua coscienza, la
moderazione e la tolleranza, saranno tutti immolati a favore di un
controllo globale elettronico da parte di una élite, di un
idolatrico Golem elettronico che governerà la Rete ed a cui tutto si
dovrà, in virtù di una costante cessione di diritti a favore di
terzi deputati a prendere decisioni al posto nostro (con progressiva
esclusione dalla partecipazione democratica alle funzioni degli
organi degli Stati), allora è completamente inutile e velleitario
aspirare ad incontrare pubblicamente i nostri Fratelli dello Spazio
provenienti da mondi alieni, che nel corso della Storia (come
attestato i documenti storici e le testimonianze archeologiche più
scomode), hanno probabilmente interferito nel bene e nel male più
volte nel corso della stessa storia della civiltà umana.
Allora essi continueranno a giudicarci allievi o infanti poco
maturi. Non degni di governare in autonomia il pianeta Terra, o di
avere un confronto con loro a livello paritario.
Continueremo ad essere una sorta di giardino zoologico galattico,
oppure - parafrasando Charles Fort
- continueremo ad essere di "proprietà altrui" (cfr. Charles Fort, Il Libro dei Dannati, Armenia,
pag. 183, traduzione di Antonio Bellomi, MIlano, 2001; titolo
orginale The Book of the Damned,
di C. Fort, 1919).
© Luca Scantamburlo
06 aprile 2015
[1] Search For
Extra-Terrestrial Intelligence: acronimo inglese che
indica, letteralmente, una "Ricerca di Intelligenza
Extraterrestre", ove per intelligenza extraterrestre s'intende
segnali di una intelligenza extraterrestre evolutasi fino a
costituire una civiltà tecnologica avanzata, capace di inviare
nello Spazio segnali radio (o di altra porzione dello spettro
elettromagnetico), dunque artificiali e distinguibili da quelli di
origine naturale (derivanti da corpi celesti o fenomeni della
fisica galattica o stellare);
Nota di aggiornamento, 08 aprile 2015
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