CONTINUANO I CAMBIAMENTI CLIMATICI
NEL SISTEMA SOLARE
UNA TERZA MACCHIA - INDICE DI UN CAMBIAMENTO CLIMATICO
INTERPLANETARIO - APPARE SUL PIANETA GIOVE
di Luca Scantamburlo
La caratteristica ed inconfondibile Grande Macchia Rossa di
Giove - la quale è grande quasi quanto il doppio del diametro della
Terra - ha acquisito da alcuni mesi una nuova compagna atmosferica:
una terza macchia si è infatti aggiunta, destando lo stupore di
molti astronomi, alla cosiddetta "Red Spot Junior", osservata per la
prima volta nel febbraio 2006, e la quale costituisce da allora la
seconda macchia rossa visibile nell'atmosfera del celebre pianeta
gigante.
Tali due recenti tempeste - che si sono aggiunte alla storica
e più grande conosciuta con l'espressione "The Great Red Spot" (nota
da circa tre secoli) stanno suggerendo alla comunità scientifica che
probabilmente ci si trova di fronte ad un repentino cambiamento
climatico globale in atto sui giganti gassosi del Sistema Solare.
Ne parla questo mese la prestigiosa rivista scientifica Coelum -
nr.119 di Luglio-Agosto 2008 - alle pagine 28-29. Il titolo
dell'articolo è <<Su Giove
qualcosa sta cambiando>>, a firma del professor Claudio Elidoro, laureato in
Astronomia e da anni articolista di Coelum.
Nello scritto Elidoro afferma che
<< [...] Un'idea che circola da tempo fra i planetologi e
che su Giove siamo in presenza di un vero e proprio cambiamento
climatico globale. Secondo Philip Marcus (UC Berkeley), per
esempio, ci si aspetta di assistere a variazioni termiche
superiori a 10 gradi centigradi [...]>>
In precedenza già la rivista Newton
aveva affrontato la tematica con un approfondito servizio a
firma di Andrea Giuliacci del
Centro Epson Meteo, ed intitolato <<La
serra
interplanetaria. Temperature in crescita vertiginosa anche su
Giove, Marte e Saturno, uragani e sconvolgimenti climatici ai
confini del Sistema Solare...>> (Newton,
nr.2, febbraio 2007), in cui si argomentava come fosse l'intero
Sistema Solare ad essere sotto global warming, probabilmente a causa
della recente anomala attività solare (in particolare per via della
turbolenza del vento solare).
Già allora si discuteva della comparsa della Giovane Macchia
Rossa ("Red Spot Junior") e di altri improvvisi uragani sorti su
altri pianeti: come su Saturno, dove al suo Polo Sud la sonda
spaziale Cassini aveva ripreso un gigantesco uragano con venti
superiori ai 500 chilometri orari. Non solo: nel servizio si metteva
in luce come sul satellite Tritone di Nettuno è stato possibile
registrare un incremento di temperatura di ben 7 gradi centigradi
negli ultimi 17 anni.
Ebbene, proprio nel comunicato stampa <<New
Red Spot Appears on Jupiter>> rilasciato il 22 maggio
2008 dal team che lavora all'Hubble Space Telescope si dice
testualmente che:
<<[...] the Hubble and Keck
images may support the idea that Jupiter is in the midst of global
climate change, as first proposed by Phil Marcus, a professor of
mechanical eningeering at the University of California,
Berkeley>>.
fonte: <<New Red Spot
Appears on Jupiter>>, HubbleSite - NewsCenter,
05/22/2008
Pertanto - stando a queste parole - le immagini dell'Hubble
Space Telescope e dei telescopi Keck possono sostenere l'idea che
Giove si trovi nel mezzo di un cambiamento climatico globale.
Inoltre è probabile - secondo alcuni ricercatori fra i quali citiamo
Ray Villard dello Space
Telescope Science Institute di Baltimora e Robert
Sanders, Mike Wong
e Imke de Pater della
Università della California di Berkeley - che la recente macchia
rossa e la più grande siano destinate presto a fondersi,
presumibilmente in agosto. Giove si sta surriscandando in fascia
equatoriale, e raffreddando al Polo Sud.
Se è vero - come ben spiegato da A. Giuliacci nel 2007
parlando di "riscaldamento interplanetario" - che la biosfera
terrestre e l'atmosfera degli altri pianeti sono influenzati anche
dalle variazioni di energia radiante emessa dal Sole, resta da
capire quali fattori siano protagonisti nel determinare le anomalie
dell'attività solare.
Il contributo antropico al global warming sulla Terra è
evidentemente soltanto un attore in gioco nei complessi campi della
metereologia e della climatologia: persino il prof. Franco
Prodi dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima
del CNR lo ha sottolineato, asserendo che:
<< [...] Hanno dato per
scontato e misurato il contributo antropico all'aumento della
temperatura. Ma non è così: è assai probabile che ci sia il
contributo dell'uomo nell'aumento di temperatura. Ma
quantificarlo è, invece, il problema di questo secolo. E dare un
messaggio distorto in questo senso è assolutamente nocivo perché
blocca il desiderio dei giovani per la ricerca.>>
fonte: <<Il
fratello di Prodi protesta: "sbagliati i dati sul clima">>,
di Alessandra Arachi per il Corriere
della
Sera, 15 settembre 2007, pag. 21.
Che ci sia - azzardo io - qualche influenza esterna, magari
determinata dalla presenza di un qualche oscuro corpo planetario
ufficialmente sconosciuto alla moderna astronomia e che va
interferendo sempre più con la dinamica gravitazionale ed
elettromagnetica del Sistema Solare?
Tanto ho scritto in proposito - soprattutto ispirato dal
lavoro di altri - negli anni precedenti: rimando la lettrice ed il
lettore curioso - con mente aperta e priva di pregiudizio - ai miei
passati articoli ed alle mie interviste, qualora essi vogliano
approfondire il mio punto di vista e le mie delicate
inchieste.
© Luca Scantamburlo
25 luglio 2008
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the statement
© L. Scantamburlo - www.angelismarriti.it
Reproduced by permission.
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