SITCHIN NELLA PIEMME BESTSELLER
INTRODOTTO DALLE MIE PAROLE?
di Luca Scantamburlo
Quando alcuni giorni fa un caro amico mi mise sotto il naso la
nuova ristampa de L'altra
Genesi di Zecharia
Sitchin, fui soddisfatto. L'aveva acquistata da poco tempo,
spinto dalle nostre vivaci conversazioni. Egli, stimolato dalla
rivoluzionaria lettura della storia antica proposta
dall'orientalista Sitchin di cui gli avevo parlato fino alla nausea,
voleva vederci più chiaro e farsi un'idea personale della validità o
meno di tesi tanto ardite per l'Establishment, ed anche per il senso
comune.
Ebbene, potete immaginare il mio stupore quando - leggendo la
quarta di copertina del volume uscito per i tipi della Piemme -
riconobbi diverse sequenze di parole identiche a quelle da me
pensate e scritte quasi due anni addietro nel corso
dell'introduzione a Zecharia Sitchin, prologo all'intervista scritta
che gentilmente lo studioso di origine russa residente a New York mi
aveva concesso per un bimestrale italiano a seguito di un mio
contatto epistolare. La mia intervista a Sitchin uscì sulle pagine
di UFO
Notiziario, nr. 64, agosto-settembre 2006, pag.28-36
(Editoriale Olimpia).
Stranamente, le sequenze di parole di recensione stampate
sulla quarta di copertina del testo Piemme sono attribuite ad Archeomisteri, e non ad UFO Notiziario, come penso
sarebbe più corretto, a meno che qualcuno non mi dimostri che esse
siano state pubblicate sulla stampa italiana (in questo caso sulle
pagine di Archeomisteri)
in data anteriore all'agosto 2006.
Ma ecco il passo da me individuato e che riporto
integralmente perché il lettore possa fare il confronto con il
passaggio del mio scritto:
<<Con il suo rigore
e la sua logica stringente, Sitchin ha ormai conquistato un
pubblico affezionato di lettori di tutto il mondo, avvinti dalla
sua straordinaria capacità di effettuare studi comparati,
raccordando campi diversi del sapere come antropologia,
archeologia, storia, genetica, astronomia.>>
da la quarta di copertina de
L'altra Genesi, di Zecharia
Sitchin, Edizioni Piemme Bestseller, 2008.
Di seguito - invece - un passaggio del servizio che firmai in
occasione della mia intervista a Sitchin, pubblicata dal bimestrale
UFO Notiziario nr. 64, in
cui, parlando di Sitchin, dico che egli è andato :
<<[...] conquistandosi negli
anni con il suo rigore e la sua logica stringente un pubblico
affezionato di lettori di tutto il mondo avvinti dalla sua
straordinaria capacità di effettuare studi comparati, (sia di tipo
sincronico sia diacronico), raccordando campi diversi del sapere
come antropologia, archeologia, filologia, storia, genetica,
astronomia ed astronautica>>
Intervista a Zecharia
Sitchin: il ritorno di Nibiru, il Pianeta X, di Luca
Scantamburlo
UFO Notiziario, nr.64,
agosto-settembre 2006, pag. 28.
Per quanto io possa essere lusingato che tali parole
ricalchino quasi fedelmente un mio scritto (sia che si tratti di
un'incredibile coincidenza sia che si tratti di un maldestro
tentativo di rielaborare in minima parte uno scritto altrui, ai
limiti del plagio), non posso nascondere una certa amarezza. Non
credo si tratti di una responsabilità da ascrivere all'Autore, che
anzi diede grande risalto all'intervista, inserendo una scansione
della copertina e della prima pagina su un link del suo sito
(dovrebbe essere ancora visibile su Media, all'indirizzo www.sitchin.com).
Non credo si possa nemmeno attribuire la cosa allo staff
della casa editrice Piemme, che all'epoca dell'intervista fu
peraltro molto disponibile con me e concesse - dopo aver consultato
Sitchin - il permesso per la riproduzione di alcune figure del testo
Il Pianeta
degli dei, traduzione del celebre The
12th Planet del 1976 già pubblicato nel 1983 dalle Edizioni
Mediterranee con il titolo Il
dodicesimo pianeta.
Penso piuttosto si tratti di una combinazione di equivoci
sorti fra più persone, nati magari anche a causa dello zampino di
qualche articolista o consulente editoriale poco attento alla
deontologia, che magari ha deciso di fare al computer qualche
cosiddetto "copia ed incolla" su uno scritto precedente che forse lo
aveva colpito: il mio, per l'appunto.
Oppure si tratta di qualche addetto ai lavori che ha più
semplicemente mandato a memoria le mie parole di critica - lette od
ascoltate in qualche conversazione - per poi utilizzarle
insconsciamente come presentazione accattivante per la quarta di
copertina di un saggio.
Fossero state quattro o cinque parole in sequenza non ci
avrei dato peso, anche perché nella lingua italiana le locuzioni ed
i modi di dire non si contano, visto il loro largo impiego.
Ma qui si tratta di 38 parole su 50 (se ho ben contato) e non penso
si possa parlare di mere locuzioni: troppe parole nel medesimo
ordine per passare inosservate e per non calpestare la dignità del
mio lavoro.
© L. Scantamburlo
26 Giugno, 2008
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