SECRETUM OMEGA:
AUTENTICA LA FOTO SPEDITA DAL GESUITA
La scansione della foto scattata dallo Space Shuttle ? ed inviata
anni fa
dal Gesuita del SIV a Cristoforo Barbato ? è autentica.
Ma risale al 1986: alla missione STS-61C
di Luca Scantamburlo
Torno a parlare del caso Secretum Omega perché ho qualcosa di
significativo da comunicare e commentare. Scrivo nel mio saggio The American Armageddon che ?
fra il materiale spedito a Cristoforo Barbato dal Gesuita del SIV
della Santa Sede ? c'è anche l'immagine di un presunto spazioplano
di classe Aurora, un segretissimo velivolo ipersonico
dell'Aeronautica Militare statunitense capace di uscire
dall'atmosfera terrestre. Proprio grazie ad un tale velivolo ? ed
alla collaborazione della industria aerospaziale Lockheed Martin -
sarebbe stata messa in orbita, all'inizio degli anni' 90, la sonda
spaziale denominata ?Siloe?, destinata ad avventurarsi nello Spazio
profondo per monitorare l'avvicinarsi di Nibiru al Sole.
Questo secondo la testimonianza del Gesuita raccolta anni
addietro da Cristoforo Barbato, freelancer e ricercatore
indipendente partenopeo attivo soprattutto in campo ufologico e
dell'esplorazione spaziale segreta e militare, ma non solo (il suo
nome non sfigurerebbe di certo in uno degli elenchi dell'Albo dei
Giornalisti, visto il suo pregresso lavoro; purtroppo giornalista
non lo si può definire secondo la Legge italiana, in quanto non è
iscritto e non lo è mai stato; ma a mio avviso ha sempre dimostrato
nei suoi articoli rispetto per la deontologia).
Rifacendomi ad una delle didascalie della lunga intervista
concessami più di tre anni fa da C. Barbato per il bimestrale UFO Notiziario ? appresi
che la foto sarebbe stata realizzata nel dicembre 2002 attraverso
l'oblò di uno Space Shuttle in missione segreta (vedi pagina 102,
capitolo IV: ?Il Vaticano indaga in misteri dello Spazio
profondo??).

Ma leggiamo insieme la didascalia che accompagnava il mio
scritto di allora, pubblicato sul bimestrale italiano diretto da
Roberto Pinotti:
<< [...] foto del presunto
velivolo Aurora, stando a quanto appreso dalla fonte sarebbe stata
realizzata il 31/12/02 dall'oblò di uno Shuttle in missione.
Dall'archivio NASA risulta che l'ultima missione ufficiale
effettuata nel 2002 è avvenuta tra il 23/11 e il 7/12 con lo
Shuttle Endeavour. Alla luce delle rivelazioni di McClelland
potrebbe essere ragionevole supporre che sia stata scattata
durante una delle operazioni segrete NASA/NSA denominate missioni
?Classificate?.>>
tratto dalla didascalia di pagina 27 del servizio-intervista
intitolato
<<Secretum Omega. I Sumeri,
il Vaticano e Siloe, una presunta sonda spaziale segreta.>>,
di L. Scantamburlo, UFO
Notiziario, nr. 62, aprile-maggio 2006.
La didascalia non è firmata. Siccome il testo di essa non è
stato realizzato da me, recentemente ho chiesto delucidazioni a
Cristoforo Barbato, il quale mi ha informato che se ne occupò lui a
suo tempo, inviando alla redazione di UFO
Notiziario anche il fotografico usato per il mio servizio
(cosa, quest'ultima, che già sapevo).
Barbato mi ha confermato che non fu il Gesuita ad attribuire
date all'immagine, ma fu una sua deduzione basandosi anche sulla
scritta vergata a mano sulla foto. Purtroppo, poiché la foto gli
giunse dopo l'ultimo faccia faccia che ebbe con l'insider del
Vaticano, egli non fu in grado di chiedere dettagli in merito o
chiarirne l'esatta provenienza. Egli seppe soltanto dalla sua fonte
che la foto sarebbe stata scattata da uno Space Shuttle in orbita.
Ebbene, ciò ha chiarito un aspetto che anche io avevo
equivocato, attribuendo la data proprio ad informazioni ottenute dal
Gesuita. La scritta ci ha tratto in inganno. Io, poi, non
approfondii, ma mi rendo conto soltanto adesso che gli indizi per
risalire alla verità sono sempre stati sotto il nostro naso: la
sigla scritta a mano da qualcuno sulla foto (?61c ? 31-02?) ? ed
erroneamente interpretata come una data - era la chiave.
Il fatto che io ammetta candidamente la mia disattenzione ? e
la svista altrui - dovrebbe essere da stimolo a tutti i
lettori ed ai cosiddetti ricercatori: alcuni, invece di perdersi in
sterili polemiche, farebbero meglio ad impegnarsi nella divulgazione
ed in una critica costruttiva. Mi spiace che nessuno se ne sia
occupato pubblicamente prima di me. Inoltre, apparentemente nessuno
ne ha parlato o discusso finora sulle riviste o nei social network,
e questo dimostra che non sembra essere molto diffusa una seria
volontà di comprendere. O forse ciò suggerisce che il caso Secretum
Omega ? con tutte le sue zone d'ombra - è di una complessità tale e
di una tale mole di dettagli, che scoraggia anche il più
volenteroso. Ma se lo stesso giornalista aerospaziale e sociologo
Roberto Pinotti vi ha dedicato una voce nel suo ultimo saggio uscito
per i tipi della Mondadori (?Alieni. Un incontro annunciato?), ciò
dovrebbe far meditare a lungo anche i più scettici. Non trovate?

LA FOTO SCATTATA DALLO SHUTTLE COLUMBIA: GENNAIO 1986
Veniamo ora alla mia piccola ? e fortunosa - scoperta che
mette al suo posto un ulteriore tassello dell'enigmatico e complesso
mosaico del caso Secretum Omega. Navigando in Rete mi sono imbattuto
in alcuni montaggi video di un utente di YouTube chiamato
?LunaCognita?, iscritto dal 9 maggio 2008 (http://www.youtube.com/user/LunaCognita).
Fra
di essi vi è il video intitolato <<Aliens
in the NASA Archives - More Stunning NASA UFO Anomalies Captured
On Film>>, di circa 10 minuti di durata. Proprio lì ?
al minuto 2 e 52 secondi - ho trovato inserita un'immagine che
subito mi è parsa familiare. Sono andato a controllare direttamente
la fonte.
Si tratta proprio di una foto ufficiale NASA scattata da uno
Space Shuttle in orbita, durante il gennaio 1986. Negli archivi
on-line del Kennedy Space Center della NASA essa è catalogata
?STS61C-31-002?, ed il nome del file è 10062623.jpg.
La si può trovare al seguente link:
http://science.ksc.nasa.gov/mirrors/images/images/pao/STS61C/10062623.jpg
Fu scattata a bordo dello Shuttle Columbia ? ci dice il testo
NASA che la illustra in un altro link. Quando? Dice il 12 gennaio
1986. Sicuramente fra il 12 ed il 23 gennaio 1986 (giorno del
rientro a terra). Commenta la NASA in proposito:
?Title: Piece of thermal insulation tile floats
near the Shuttle Columbia
Description: A small piece of thermal insulation
tile floats in space near the Shuttle
Columbia. The cloudy surface of the earth is used as a
background.?
Fonte: http://science.ksc.nasa.gov/mirrors/images/images/pao/STS61C/10062623.htm

SULL'OGGETTO TRIANGOLARE: LA FANTASIOSA SPIEGAZIONE NASA
La spiegazione fornita dai tecnici NASA ? cioè che l'oggetto
nero ritratto sarebbe un pezzo di isolante termico che fluttua
vicino allo Shuttle Columbia ? è a mio avviso un po' fantasiosa.
Basta confrontare l'oggetto con le mattonelle isolanti che ricoprono
lo Shuttle. Da dove si sarebbe staccato questo materiale isolante?
Dallo Shuttle? E poi basta rendersi conto delle sue dimensioni.
Quasi certamente l'oggetto che si staglia contro il meraviglioso blu
del nostro pianeta, è grande diversi metri, non certo pochi
centimetri. E se anche fosse una delle circa 31 mila mattonelle di
silice attaccate alla struttura ? costituenti lo strato protettivo
isolante (il Thermal Protection System, in breve TPS) ? e staccatasi
dalla navicella americana, ciò avrebbe comportato seri problemi in
fase di rientro del mezzo. Come poi effettivamente accadde il 1°
febbraio 2003 e proprio allo Shuttle Columbia (missione STS-107),
che si disintegrò sopra il Texas e precipitò in una miriade di pezzi
infuocati a causa di un danno al TPS, procurato giorni prima durante
il lancio.
La maggior parte delle mattonelle protettive che rivestono lo
Shuttle americano sono denominate ?LI-900 silica tiles?, e sono
costituite da una combinazione di materiali: sono composte
soprattutto da sabbia di quarzo molto puro, resa rigida da altre
sostanze. Il distacco di una di esse comporta gravi rischi in fase
di rientro dell'orbiter Shuttle. Invece l'equipaggio STS-61C del
Columbia, nel gennaio 1986, ritornò a terra sano e salvo. Inoltre
esisterebbe un'altra foto ? catalogata STS-61C-31-003 e mostrata nel
video di LunaCognita ? che ritrae un analogo nero oggetto
triangolare. Dunque o si tratta dello stesso oggetto, fotografato in
tempi diversi e da diverse prospettive, oppure lo Spazio è pieno di
mattonelle isolanti che fluttuano. Dalla foto NASA si nota tutta la
simmetria dell'oggetto, che più che una mattonella sembra proprio
uno spazioplano a delta.
Ebbene, la foto scattata a bordo del Columbia ritrae il
medesimo soggetto e panorama di quello della immagine inviata dal
Gesuita, anche se è di pubblico dominio in formato digitale
(convertita in digitale dall'originale stampa o diapositiva), e di
diversa qualità. Considerando le informazioni dell'indice di pagina,
l'immagine NASA è online almeno dal 2 luglio 1994.
Lo si evince dal fatto che l'immagine spedita dal Gesuita del
SIV a Barbato, è la scansione di una foto leggermente rovinata, con
tonalità di colore diverse, e presenta a mio avviso riflessi di luce
tipici di una stampa fotografica. Ovviamente bisognerebbe chiedere
ad uno esperto, perché io non lo sono; ma è indubbio ? dai
particolari ? che si tratta della stessa immagine. Anche perché
questo spiegherebbe la scritta a mano sulla foto, che inizia proprio
con ?61C?, la parte finale del nome in codice della missione
Shuttle di allora: STS-61C, mentre 31-02 sono quasi tutti e cinque i
numeri della parte finale del nome della catalogazione fotografica
NASA: ?STS61C-31-002?.
Per possedere una simile immagine (con qualità diversa da
quella di pubblico dominio), il Gesuita del SIV deve aver avuto
contatti privilegiati, e questo depone a favore della sua
credibilità (ammettendo naturalmente che non abbia scaricato
l'immagine dalla Rete, l'abbia stampata e poi rovinata). In ogni
caso il Gesuita ha fornito un'immagine autentica e coerente con le
sue informazioni. Sul resto dell'interessante materiale (soprattutto
il ?Jesuit Footage?, che non è di pubblico dominio) e della sua
storia, ancora non possiamo pronunciarci con certezza.

L'AMMINISTRATORE NASA CHARLES F. BOLDEN CONOSCE LA VERITÀ SUL
TRIANGOLO VOLANTE?
Sarebbe molto interessante se fra i giornalisti accreditati
che partecipano alle conferenze stampa della NASA, ce ne fosse uno
che si rivolgesse al nuovo Amministratore dell'Agenzia Spaziale
Americana e chiedesse che cosa fotografò l'equipaggio del Columbia
nel gennaio 1986, puntando l'obbiettivo fotografico verso quel
triangolo nero che sembra emergere dall'atmosfera terrestre.
Sì, perché controllando la lista degli astronauti della
missione STS-61C, ho trovato il nome di Charles F. Bolden Jr. (nato
il 19 agosto 1946). Guarda caso oggi il primo afroamericano a
dirigere la NASA ? dal luglio 2009, grazie alla nomina del
Presidente Obama ed alla conferma del Senato - è proprio Charles F.
Bolden Jr., uno dei piloti della missione Shuttle di allora.
Fra l'altro Charles Frank Bolden Jr. è un alto ufficiale
altamente decorato, ex Generale del Corpo dei Marine, veterano della
Guerra del Vietnam come pilota nei cieli del Laos, della Cambogia e
del Sud del Vietnam. Possiede due lauree e prima di arrivare al
vertice della NASA, egli vi aveva già lavorato in passato per 14
anni (da quando fu selezionato nel 1980 come astronauta). Ci sarebbe
da chiedersi come mai la scelta di Amministratore della NASA sia
caduta oggi su un ex astronauta che è anche un ex combattente ed un
ufficiale militare di alto grado molto qualificato. Questa decisione
sembra stranamente sulla stessa lunghezza d'onda di quella presa
mesi fa dal Dipartimento della Difesa (Dod) statunitense, il
quale ha imposto la classificazione di segretezza sui bolidi (e
sulle ?fireballs? - in lingua inglese - più in generale). Un ex
militare di alto rango guida la NASA, ed i militari del Pentagono si
preoccupano delle fireballs.
Ma, come si sa, le domande scomode non sembrano più la norma
nel giornalismo italiano ed internazionale, o meglio lo sono quando
indirizzate soprattutto agli scandali in cui è coinvolto il nostro
Presidente del Consiglio.
Credo vi siano problemi e tematiche molto più importanti: la
tutela dell'ambiente, il depauperamento delle risorse energetiche,
le cause dei cambiamenti climatici, l'ossessione per la segretezza
sulla realtà extraterrestre e l'esplorazione spaziale segreta,
condotta con orbiter e sonde propulse non convenzionalmente.
© Luca Scantamburlo
14 agosto 2009
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