Prendiamo una sonda dal nome enigmatico, diretta oltre i limiti
(convenzionalmente fissati) del nostro sistema solare, nell?ambito
di un progetto ultrasegreto, a scopi né militari né civili, ma con
tecnologia NASA e fondi di provenienza non dichiarata, ma facilmente
intuibile. Aggiungiamo un sibillino programma del Vaticano, la cui
esistenza, trapelata lo scorso anno e mai ufficialmente smentita, fu
ripresa ?in sordina? dall?ANSA e subito ?fatta sparire? dai circuiti
internazionali. Mescoliamo il tutto con la dichiarazione
contemporanea di due autorevoli astronomi, i quali,
indipendentemente l?uno dall?altro, individuano oltre l?orbita di
Plutone la presenza di un (nuovo, per noi) corpo celeste, di massa
superiore a quella di Giove. Voilà, ecco approntati gli ingredienti
per l?ultimo film del filone fantapolitico; ma siccome è provato che
molto spesso, sia in campo scientifico che sociale, la cosiddetta
?fantasia? non è altro che la previsione della realtà, vediamo di
addentrarci nell?argomento. I fatti che andremo ad esporre, presi
ognuno separatamente, costituirebbero solo degli indizi.
Per l?uomo di scienza, tuttavia, non è lecito rifiutarli ?a
priori? : è doveroso invece infilarli pazientemente uno dopo
l?altro, fino ad ottenerne una preziosa collana. <<Le grandi
scoperte scientifiche sono state effettuate quasi tutte per caso, ma
la presunta casualità riesce ad assumere un significato diverso solo per la mente aperta e
preparata>>.
Il 10 marzo 1999 l?amico e collega Adriano Forgione (oggi
direttore del mensile ?Hera?) riceve da Robert Dean, ex
sergente-maggiore della NATO, una ?confidenza?, secondo la quale
<<...una sonda automatica lanciata dalla NASA, nell?ambito di
un fantomatico progetto denominato ?SILOE?, aveva inviato al Centro
Elaborazione Dati del J.P.L. di Pasadena (California) due
fotografie, ottenute con un sistema di rilevazione all?infrarosso,
raffiguranti un ?nuovo? corpo celeste, dall?atmosfera molto densa e
inserito in un?orbita molto ellittica, oltre quella di
Plutone...>>. La notizia (che, qualora confermata,
scardinerebbe le attuali cognizioni e convinzioni sulla composizione
del nostro sistema solare) fu corredata proprio dalle due foto, le
quali, dopo essere rimaste su Internet per un paio di giorni, furono
precipitosamente ritirate dalla NASA e secretate <<in attesa
di una dichiarazione ?ufficiale?, in base ad ulteriori
conferme>>, come fu fatto in precedenza per tutti i documenti
?scomodi?. Ma cos?è il ?Progetto Siloe? ? Perché chiamarlo con quel
nome pressoché sconosciuto e dal significato non certo evidente?
Le indagini in tal senso furono aiutate dal fatto che
il progetto in questione, pur essendo stato realizzato con
tecnologia NASA, non si era avvalso di finanziamenti né militari né
civili: quale altra istituzione, allora, poteva celarsi dietro
quell?idea ? Alla somma dei poteri che da sempre dominano le umane
vicissitudini mancava dunque il terzo, quello religioso; ed in
quest?ottica le ricerche furono orientate nell?ambito etimologico,
per verificare se quel termine misterioso esistesse e, in caso
affermativo, quale fosse il suo significato. Orbene, l?ètimo
<<SILOE>> esiste,
anche se compare due sole volte nel Nuovo Testamento: in Luca 13,4
ed in Giovanni 9,7: in quest'ultimo passo del Vangelo si parla del
miracolo della ?guarigione del cieco dalla nascita? da parte del
Cristo.
Siloe era il proprietario della piscina (°) presso cui Gesù
invitò il cieco a lavarsi gli occhi, dopo averglieli spalmati di
fango; cosa che egli fece, acquistando la facoltà di vedere. Siloe
significa <<L?INVIATO>> e, a parte l?evidente simbologia
che accosta il Cristo (?l?inviato? per eccellenza) alla radice del
termine Siloe, nonché l?acqua della piscina a quella del rito
battesimale <<che dona l?illuminazione>>, indubbiamente
il Vaticano (perché è qui che condurrebbero le ricerche) non poteva
chiamare in modo più rappresentativo la sonda ad infrarossi che (si
dice) ha voluto spedire oltre il sistema solare. A chi ?deve lavare
gli occhi?, la sonda Siloe, per ridare la vista ? Forse alla
?cecità? degli astronomi contemporanei, che si ostinano (per
comodità o interesse) a delimitare il nostro sistema solare entro
l?orbita di Plutone ? Perché proprio il Vaticano ? Per più di un
motivo. Non è il caso di ricordare che, dal punto di vista
finanziario, il Vaticano rappresenta indubbiamente una ragguardevole
potenza; ma forse non tutti sanno che il connubio tra il Vaticano e
l?astronomia, nonostante l?<<incidente>> occorso a
Galileo Galilei, è sempre stato assai fecondo.
Si deve al gesuita Angelo Secchi (1868) l?inizio della
spettroscopia stellare, cioè la classificazione degli astri secondo
l?aspetto del loro spettro luminoso, mentre a Leone XIII va il
merito dell?istituzione, con il ?Motu Proprio? del 1891, del primo
osservatorio papale, la Specola Vaticana. Situata proprio alle
spalle della basilica di S.Pietro, negli anni Trenta fu trasferita
da Pio XI, per sfuggire all?inquinamento luminoso della capitale, a
Castel Gandolfo, ove per decenni furono portati avanti studi di rilevanza internazionale.
Ma all?inizio degli anni Ottanta anche sui Colli Albani il cielo
cominciava a risentire della luminosità della vicina Roma e fu
deciso allora di realizzare un osservatorio ?distaccato?. Così,
dalla fine del 1993, padre George Coyne, un Gesuita statunitense di
Baltimora, si trova a condurre l?osservatorio astronomico vaticano
di Mount Graham, presso Tucson (Arizona).
Non va dimenticato, inoltre, che all?Università
Laurentina di Toronto, in Canada, ha sede l?unica Cattedra di
Esobiologia esistente al mondo, gestita, manco a farlo apposta, dal
Vaticano, ove si insegna che <<L?esistenza di esseri
extraterrestri non richiederebbe la revisione dell?essenza della
dottrina cristiana, ma solo del suo contesto. Non costituirebbe
nulla più che una manifestazione diversa
della stessa Verità; negarne la possibilità significherebbe, al
contrario, limitare l?onnipotenza della Divina ?vis
vitalis?>>. A tutto questo va aggiunta la notizia
(datata primavera ?99, ripresa dall?ANSA e confermata dal Prof.
Rudolph Koller, docente di teologia all?Università di Salisburgo),
secondo cui il Vaticano <<...avrebbe varato un programma, in
base al quale ventiquattro sacerdoti cattolici sono stati preparati
a partire per il Cosmo, nel momento in cui si stabilisse un contatto
ufficiale con
intelligenze non terrestri...>>. Insomma, un po? quello che
accadde nella prima metà del 1500, allorché i famigerati
?conquistadores? Francisco Pizarro e Hernàn Cortés, partendo alla
volta delle Americhe ?per civilizzare quei nuovi territori, in nome
di Carlo V di Spagna?, furono accompagnati da un manipolo di
sacerdoti, nell?intento di ?portare la luce divina ai fratelli che
ancora non la conoscevano?; ma poi la storia andò diversamente...
Torniamo al progetto Siloe: accertato ormai che all?interno
del nostro sistema
solare non c?è traccia di vita intelligente e che, almeno per
parecchi decenni ancora, non saranno possibili viaggi interstellari
con equipaggio, a quale popolo, a quale civiltà sarebbe destinato
tale contatto, se non a ?qualcuno? che sta entrando (o ritornando)
nelle vicinanze del Sole ? La risposta potrebbe essere: <<A
qualcuno che è già stato qui...>>; ed alle immancabili accuse
di ?pure fantasie di menti esaltate, che vedono alieni dappertutto?
da parte di alcune organizzazioni filo-governative, dalla sigla
impronunziabile e molto simile al ritornello d?una vecchia canzone
di Heater Parisi, risponde ancora una volta il Vaticano, per bocca
di Mons. Corrado Balducci, noto e stimato teologo, demonologo ed
esorcista. << NATURA NON FACIT SALTUS >>, ricorda
l?illustre prelato, a proposito dell?evoluzione umana; la qual cosa,
se mai ce ne fosse bisogno, dovrebbe una volta per tutte metter fine
alla secolare diatriba tra Scienza e Fede in fatto di evoluzione,
ridimensionando ed integrando le due opposte (e solo in apparenza
inconciliabili) tesi dell?evoluzionismo e del creazionismo. In altre
parole, è verosimile che ?il fango di cui si servì il divino
Artefice per plasmare la creatura Uomo stia a simboleggiare un
substrato preesistente?, ma è altrettanto innegabile il fatto che,
nel corso dell?evoluzione della civiltà, si riscontrano dei
?passaggi?, dei salti di qualità troppo repentini (e su questo
archeologi, etnologi, antropologi e teologi concordano tutti) per
essere giustificati alla luce del mero processo evolutivo, che
conosciamo procedere molto più a rilento di quanto si possa
immaginare. <<La Natura non ha fretta>>, recitano i
biologi; ma anche l?Uomo fa parte di essa: come spiegare allora
quegli ?input? che periodicamente, ogni 3.600 anni circa, hanno
consentito all?Uomo di incrementare sensibilmente ma bruscamente le
proprie conoscenze e quindi di migliorare la qualità della propria
esistenza ?
Se si vogliono etichettare ?tout court? questi concetti come
fantasticherie, allora qualcuno dovrebbe spiegare a che scopo la
NASA installò, a bordo del PIONEER 10 lanciato il 2 marzo 1972,
una placca d?alluminio dorato con inciso un messaggio
ideografico, costituito da pittogrammi (il sistema solare con la
posizione della Terra, il simbolo chimico-fisico dell?idrogeno, le
silhouettes dell?uomo e della donna), non dissimili più di tanto da
quelli usati nella scrittura cuneiforme dell?antichissima lingua dei
Suméri. Da notare che, fra l?altro, il Pioneer 10 smise
?ufficialmente? di trasmettere nel 1997, quando, dopo aver percorso
8.4 miliardi di km. in oltre 25 anni di permanenza nello spazio, si
trovava ben oltre l?orbita di Plutone e quindi al di fuori del
sistema solare. Come spiegare, allora, il comunicato della BBC del
28 settembre 1999 ? << Gli scienziati scoprono un nuovo corpo
celeste, che orbita attorno al Sole oltre Plutone: ha deviato la
traiettoria del Pioneer 10 per una durata di 25 giorni ! >>.
Poi, candidamente, riferisce che la NASA si era accorta della
deviazione della sonda dal tragitto originale già nel 1992, vale a
dire sette anni prima; ma, non essendo (allora) in grado di spiegare
quella ?impossibile? anomalia, aveva deciso cautelativamente
di non rendere pubblica la notizia. Come sempre accade in questi
casi, per la scienza ?ufficiale? << ciò che non può essere
spiegato non può esistere >>...
Il resto è cronaca recente. In data 8 ottobre 1999 alcuni
quotidiani italiani (pochi, in verità) riportano la notizia,
pubblicata nel << Monthly Notices of the Royal Astronomical
Society >> e diffusa via INTERNET, che il Dr. John Murray,
della Open University (U.K.), e il Dr. John Matese, della Louisiana
University (U.S.A.), avevano individuato congiuntamente, al di là di
Plutone e ad una distanza di 25.000 U.A.(1) , <<...un
?oggetto? gigante, forse un ?compagno oscuro? del Sole, almeno tre
volte più grande di Giove, che percorre
un?orbita retrògrada (2) ed estremamente ellittica intorno
alla nostra stella...>>. A conferma di ciò, nei primi
giorni di marzo di quest?anno il quotidiano di informazione
scientifica di RAI 3 ?Leonardo? divulgava la notizia che
<<...le orbite dei pianeti più esterni del sistema solare,
così come quelle delle comete e delle sonde automatiche terrestri
che oltrepassano Plutone, stanno subendo modificazioni spiegabili
solo ammettendo l?ipotesi che un corpo celeste di notevoli
dimensioni sia in rotta di avvicinamento al Sole...>>.
Dopo un così lungo silenzio, sinceramente, non ci aspettavamo
tanto ... Eppure, di fronte ad una realtà che, se provata,
ribalterebbe molti ?dogmi? (non solo religiosi) della nostra
società, le umane disquisizioni continuano ad imperniarsi
<<...sugli errori di Zoff agli Europei...>> e
<<...sulla percentuale di adesione allo sciopero dei
ferrovieri...>>.
Al momento di chiudere il presente lavoro siamo venuti in
possesso di un dispaccio (l?ennesimo sull?argomento) pubblicato nel
sito della N.A.S.A. ?Science News@NASA? in data 12 luglio, che
titola letteralmente: << Il segnale luminoso di una nana
bruna, compagna oscura del Sole - Gli astronomi sono sconcertati dal
fatto che CHANDRA (3) ha scoperto l?emissione luminosa di una stella
mancata, con densità solo 60 volte maggiore di quella di Giove
>>; titolo che si può condensare nella reazione ? a caldo? del
Dr.Robert Rutledge del California Institute of Technology di
Pasadena: << We were shocked ! >>.
Ed ora Siloe, da lassù, può anche sorridere.
Giorgio Pattera
(0) Secondo altri Siloe è invece il nome proprio della
piscina che riceve le acque dalla fonte di Gihon attraverso un
canale scavato nella roccia, dalle radici del Monte Siòn (o
Siònne) di Gerusalemme: è dunque una sorgente di acque considerata
sacra dai cristiani (fonti: La Biblioteca del Sapere, Enciclopedia
Rizzoli Larousse, vol.19, pagg. 667 e 740, La Sacra Bibbia, Pia
Società San Paolo ? Roma, 1976, pag. 1418)
(1) Unità Astronomica (U.A.) = 149.587.870 km. (distanza
media Terra ? Sole)
(2) orbita con moto diretto in senso contrario a quello
degli altri pianeti del sistema
(3) osservatorio orbitante N.A.S.A. con sistema di
rilevamento a raggi-X
Si ringrazia la Redazione di ?Hera? per la preziosa
documentazione messa a disposizione.
Aggiornamento di impaginazione delle immagini e delle didascalie:
ottobre 2008
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